Il trekking al Passo del Tonale è sicuramente l’attività estive più praticata e il comprensorio è ricco di itinerari vari e suggestivi, a cavallo tra il Parco dello Stelvio e il Parco Adamello Brenta, fino a spingersi ai ghiacciai del Presena, della Presanella e della Busazza. Vi proponiamo alcuni dei percorsi più interessanti.
La cartografia dei sentieri della zona è consultabile gratuitamente sul sito Kompass, azienda che fornisce anche una comoda applicazione, disponibile sia per dispositivi Android che iOS, con mappe dettagliate e tracciamento GPS.
Passo dei Contrabbandieri
Questo percorso trekking fu utilizzato in passato per il contrabbando tra l’Italia e il Trentino austriaco e successivamente come importante collegamento militare durante la Grande Guerra. Dal Passo del Tonale si segue il Sentiero della Pace fino alla malga-ristoro Valbiolo (2244 m – ore 1.30 dal Passo), raggiungibile anche in auto percorrendo la strada sterrata per l’Ospizio di S. Bartolomeo. Si prosegue ancora lungo il Sentiero della Pace fino al Passo dei Contrabbandieri (2681 m – ore 1.15 dalla Malga), da cui si gode di un bellissimo panorama sulla Presanella. Tutta la cresta è interessata da un sistema di camminamenti e fortificazioni risalenti alla Grande Guerra. Dal passo è possibile scendere nella conca del Montozzo fino al Rifugio Bozzi (2481 m) in una mezz’oretta, seguendo il vecchio sentiero di guerra.
Lunghezza: 14 km
Dislivello: 1110 m
Tempo di percorrenza: 5:30 ore
Mappa – Profilo altimetrico
Città Morta, laghetti di Strino e Forte Zaccarana
Si parte dall’ospizio di San Bartolomeo nei pressi del Passo del Tonale, attivo fin dal 1127, che per secoli ha dato ospitalità ai pellegrini che transitavano sull’antica via tra Vienna e Genova. Ci si incammina lungo la strada bianca che conduce alla Malga Valbiolo arrivando in breve ad una piazzola dove parte il sentiero 161 che si inerpica sulla dorsale erbosa denominata Alpe del Tonale. Si arriva ad un’ampia insellatura posta a circa 2.600 m (ore 1,30), da dove è possibile godere di un bellissimo panorama su tutto il gruppo della Presanella e sulla Val di Sole. Da qui si scende ai resti della cosiddetta ”Città Morta”, a circa 2.500 m. Sono i resti di un grande accampamento militare austriaco della Grande Guerra: vere e proprie abitazioni, trincee, lamiere e filo spinato ma anche resti delle ossa dei muli utilizzati dagli austriaci per portare in quota viveri e rifornimenti. Si continua in discesa sino alla deviazione per i Laghetti di Strino (ore 2,00) e si continua fino al sentiero 137 costeggiando il lago Inferiore di Strino fino ad arrivare al Laghetto di Strino Superiore (ore 3,30). Si ritorna per il sentiero 137 di salita sino a raggiungere i primi radi larici tra macchie di rododendro e ginepro, dove è posta la deviazione per sentiero 160 “Bozerlait” (ore 4,30), lungo il quale sono visibili delle gallerie scavate nella roccia dagli austriaci che probabilmente le utilizzavano anche come magazzino. In circa un’ora si raggiungono i resti del forte Zaccarana, a 2116 metri, che venne edificato tra il 1912 e il 1915 e fu pesantemente danneggiato dai bombardamenti durante la Prima Guerra Mondiale. Dal forte, continuando sul sentiero 160, si raggiunge il luogo di partenza effettuando così uno splendido percorso ad anello (ore 6,00).
Tempo di percorrenza: 6:00 ore
Rifugio Denza e Passo dei Pozzi
L’inizio di questo itinerario trekking è presso la Baita Velòn, da cui inizia il sentiero 233, ma è possibile risparmiare cinquecento metri di dislivello procedendo in auto fino al Forte dei Pozzi Alti (1:30 ore). Il sentiero 233 fu costruito per conto dell’esercito austriaco ed è in parte scavato nella roccia, con una galleria e vari ponti. Proseguendo sul sentiero 233 al bivio presso Baita Presanella (1944m) si giunge al rifugio F. Denza a 2298m di quota (3:00 ore da Baita Velòn). Dal lato sud del rifugio si prende ad ovest il sentiero 234 raggiungendo il laghetto Presanella, quindi procedendo sul ghiaione sotto le rocce si arriva al Passo dei Pozzi (2601m – 1:00 dal rifugio), molto panoramico e da cui si gode di un’ottima vista sulla Presanella, sul passo del Tonale ed sul gruppo del Bernina. La parte iniziale della discesa è facilitata da una fune metallica ben piazzata, poi si prosegue sul sentiero 234 sino al Forte dei Pozzi Alti (1:30 ore dal passo). Per ritornare alla Baita Velòn ci vogliono ancora 40 minuti. Dal rifugio Denza è possibile una deviazione per un bellissimo giro ad anello che raggiunge il fronte del ghiacciaio.
Lunghezza: 16 km
Dislivello: 1280 m
Tempo di percorrenza: 7:00 ore
Mappa – Profilo altimetrico
Cascate del Narcanello e Lago Pisgana
Dall’abitato di Sozzine, nei pressi di Ponte di Legno, si percorre il sentiero 42 e dopo circa un’ora si arriva a Plaz dell’Orto (1630 m), sotto le alte pareti del Castellaccio e del Corno d’Aola. La strada continua a inoltrarsi nella vallata, poi tra facili ghiaioni si passa accanto alla chiusa (1955 m) che cattura le acque prodotte dai sovrastanti ghiacciai per convogliarle in Val d’Avio e alla centrale di Edolo. Si esce in un magnifico pianoro (2000 m – 2:00h) in parte allagato e solcato da numerosi rami del Narcanello. Lo spettacolo delle Cascate del Narcanello è straordinario: le più vicine scendono sino a circa 2030 metri, mentre le superiori fanno precipitare le loro acque dai 2300 metri del sovrastante gradone vallivo ove si spingeva, sin circa al 1920, il grande Ghiacciaio del Pisgana. Continuando si raggiunge di seguito il laghetto di Pisgana che ha alle spalle l’attuale ghiacciaio, meta dell’itinerario (3:00h). Il percorso permette di apprezzare molte specie floristiche tipiche, dai boschi di conifere ai greti dei torrenti, sino ai pascoli sassosi e alla flora pioniera di alta quota. La zona è frequentata dai camosci in alto e dai cervi in basso, oltre a molte specie di uccelli alpini.
Lunghezza: 14 km
Dislivello: 1320 m
Tempo di percorrenza: 5:45 ore
Mappa – Profilo altimetrico
Le Fortificazioni della Val di Massa
Da S. Apollonia (1585 m) si attraversa il ponte sull’Oglio e si sale il fianco della Valle delle Messi, sino alle Cascine del Toss. A pochi minuti dalla partenza si esce a sinistra dalla stradina e con una più stretta mulattiera ci s’inoltra nel bosco. Seguendo sempre il segnavia 54 si arriva alla Baita di Somalbosco (1954 m ‑ 1.15h) e da lì procedendo verso sinistra ci si porta verso il fianco meridionale della Cima Bleis, raggiungendo, dopo un’altra ora le baite Previsgai (2159 m). Il sentiero prosegue nel pascolo entrando ben presto nella piccola Val Massa e, a quota 2280 m (2.15h), si continua sull’itinerario 55, su resti di mulattiera di guerra, sino alle fortificazioni della Bocchetta di Val Massa (“trincerone”), raggiungibili in meno di un’ora. Si può visitare tutta la zona trincerata con un muraglione lungo circa un chilometro, costruito interamente a secco, torrette di osservazione, camminamenti, feritoie, scalinate e grotte di ricovero con lo splendido panorama dei ghiacciai sullo sfondo. Non improbabile sarà l’incontro con i cervi, con le marmotte e, in alto, con camosci, stambecchi ed aquile.
Lunghezza: 13 km
Dislivello: 910 m
Tempo di percorrenza: 5:00 ore
I Laghi della Val d’Avio
Da Temù si raggiunge in auto Malga Caldea, da qui si risalgono i tornanti della strada di servizio alle dighe fino sopra il Laghetto d’Avio. Da qui il percorso prosegue su una stradina pianeggiante che costeggia il grande Lago d’Avio (1900 m) e il Lago Benedetto (1929 m), sull’Alta Via dell’Adamello. Al termine si segue il sentiero che accosta l’imponente cascata raggiungendo Malga Lavedole (1:45h), dove si può ammirare un impareggiabile paesaggio alpestre, dominato da un verde pianoro paludoso circondato da coloratissimi cuscini di rododendro e sovrastato dalle magnifiche cime dell’Adamello e del Corno Bianco. Attraversato il torrente, si entra sulla sinistra in Val Venerocolo e dopo un lungo traversone si risale con il faticoso “calvario”, la famosa mulattiera militare della Grande Guerra, arrivando finalmente alla diga della Val Venerocolo. Quindi si passa accanto alla chiesetta dedicata ai caduti dell’Adamello arrivando poco dopo al rifugio Garibaldi (2553 m – 3:15h da Malga Cadea).
Lunghezza: 16 km
Dislivello: 990 m
Tempo di percorrenza: 8:45 ore
Mappa – Profilo altimetrico
Sentiero degli Austriaci e Sentiero degli Alpini
Sono sentieri impegnativi per cui è necessario l’uso del kit da ferrata. Ci sono parecchi tratti esposti pericolosi e solo parzialmente attrezzati con catene, tuttavia la veduta è impareggiabile. Dall’Ospizio San Bartolomeo si prende la strada sterrata verso malga Valbiolo, proseguendo poi sul sentiero 161 che sale fino al monte Tonale Orientale (2696 mt). Il percorso continua verso nord-ovest sul Sentiero degli Austriaci, in un saliscendi lungo la cresta fino a raggiungere l’imponente Torrione Albiolo. Qui, oltre alle fortificazioni, si possono ammirare i laghetti Montozzo. Oltrepassato il Torrione, prestando particolare attenzione, si prosegue per il Sentiero degli Alpini, in parte anche su ghiaioni e poco attrezzato, fino al Passo dei Contrabbandieri. Il rientro è sul sentiero 111 che scende costeggiando la pista da sci. Volendo è possibile allungare il percorso base deviando verso la Forcellina di Montozzo (m. 2613) poco dopo il Torrione Albiolo, lungo un sentiero che si snoda su tratti esposti, scalinate scavate nella roccia dagli alpini e ghiaioni. Dalla Forcellina di Montozzo si scende al Rifugio Bozzi dove è possibile visitare i resti delle trincee e degli alloggi militari oltre al piccolo ma interessante Museo.